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I conflitti tra vorrei e voglio e/o ho bisogno

C’è una grande disparità tra che sappiamo essere il nostro bene e ciò che realmente faciamo.
Mangiamo troppo e facciamo poco esercizio fisico, spendiamo più di quanto possiamo permetterci, ci innamoriamo delle persone sbagliate, rimandiamo i nostri impegni sprecando tempo prezioso, in poche parole, ci sottraiamo alla cura di noi stessi in mille modi.
“ Perché”?
La nostra razionalità è molto sopravvalutata, ma il gioco è diretto dalla nostra natura non razionale.
Il nostro comportamento di cura di noi stessi non si fonda spesso sulla ragione, bensì sui nostri istinti ed emozioni.
Il bisogno di sollievo immediato dal nostro stress e di benessere immediato hanno la meglio sulla nostra razionalità; quindi sono depresso e affogo la mia depressione nella nutella anche se poi mi pentirò amaramente perché non rispetto l’impegno preso di mettermi a dieta.!
Il bisogno di un sollievo rapido e immediato dallo stress, dal dolore o da qualsiasi altro sentimento di inadeguatezza hanno la meglio sulla nostra razionalità.
CERCHIAMO SOLLIEVO DAL DOLORE, che sia fisico, psicologico, affettivo, spirituale, economico, vogliamo che sparisca subito ed è per questo che agiamo comportamenti che ci danno un sollievo immediato, sebbene fasullo e non duraturo e spesso con conseguenze peggiori.
Spesso il "DOVREI" indica qualcosa che ci farebbe star bene e rappresenta la voce della ragione, è la nostra parte adulta, quella che sa cosa veramente ci farebbe bene:
“dovrei mangiare meno”
“ dovrei stare più attento a come spendo i miei soldi”
“dovrei imparare a dire di “no, grazie quando qualcuno mi chiede più di quanto possa conceder in termini di impegno, tempo, soldi..”
E potremmo continuare la lista ed è quello che ora chiedo a voi.
SCRIVETE nel vostro diario la vostra lista e lasciate “sedimentare”.
I verbi “voglio” e “ ho bisogno” esprimono invece i sentimenti, ossia la parte non razionale.
Desideri e bisogni si sentono nel cuore, nel corpo, nell’anima e nella pancia.
Noi abbiamo bisogno di stare bene, di allontanare il più rapidamente possibile il dolore, ed è questo il momento in cui il nostro IO rischia di soccombere all’urgenza di fare qualcosa subito per non sentire questo dolore cadendo nella trappola dell’agire immediato.
Sempre nel vostro diario elencate le situazioni di disagio psicologico che vi fa fare cose che sapete non vi fanno star bene.
Già fare questi due elenchi vi porterà a conoscervi meglio e a prendere coscienza dei meccanismi che vi portano ad agire il malessere abdicando la vostra parte adulta.
“La visione senza l’azione è sognare ad occhi aperti, l’azione senza visione è un incubo” (proverbio giapponese )
A presto

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