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“Alla scoperta di SE’: inizio”


Quando eravamo bambini facevamo affidamento sui nostri genitori perché si prendessero cura di noi, a loro volta i nostri genitori ci comunicavano, in maniera più o meno esplicita che cosa si aspettavano da noi.
Poiché avevamo bisogno del loro amore e della loro approvazione, abbiamo sempre fatto del nostro meglio per adeguarci alle loro aspettative.
Se i messaggi ricevuti in famiglia erano chiari e coerenti, ci sentivamo sicuri e protetti: ciò che ci si aspettava da noi era stato ben definito, e limiti e confini erano stati adeguatamente stabiliti.
Se ci siamo sentiti amati, ascoltati, trattati con rispetto, abbiamo imparato a esprimere i nostri pensieri, ad avere una buona autostima, a sentirci a nostro agio con noi stessi e a sviluppare con gli altri buoni e duraturi rapporti.
Se invece i messaggi sono stati poco chiari, incoerenti e addirittura patologici, avete imparato a non poter fare affidamento sui vostri genitori, né su quello che dicevano e non vi sono state chiare le regole e le aspettative che vi riguardavano.
Il vostro ambiente famigliare era probabilmente carico di tensioni e di stress, una situazione che vi rendeva a vostra volta tesi e stressati.
Non vi è stato insegnato che eravate amati e apprezzati per voi stessi, per la bambina o il bambino che eravate, e quindi avete imparato a stare molto attenti a quello che dicevate e a come vi comportavate oppure a mentire sia a loro che a voi stessi.
E ora da adulti, mettete in dubbio ogni vostro pensiero, decisione e sentimento e non siete a vostro agio con voi stessi e, soprattutto, CONTINUATE A RIPETERE GLI STESSI SCHEMI DANNOSI, COMMETTENDO GLI STESSI ERRORI ED ESPONENDOVI  ALLE STESSE SCONFITTE.

Chi di noi non si è sentito né amato, né apprezzato né accettato è diventato un individuo confuso, insicuro e depresso.
Da bambini avete capito come la vostra famiglia funzionava, imparato quali fossero i suoi bisogni e le sue aspettative, quale fosse il vostro ruolo e avete infine preso il vostro posto all’interno di esso.
Nel fare questo avete inconsciamente stipulato un CONTRATTO INTERIORE che stabiliva che tipo di persona dovevate essere per ottenere ciò di cui avevate bisogno.
QUESTO TIPO DI CONTRATTO INTERIORE PUO’ AVERVI AIUTATO A CRESCERE O PUO’ OSSESSIONARVI TUTTORA.

SE è un’ossessione è perché questo contratto non soddisfa i vostri bisogni profondi e vi mantiene nell’incertezza.
La persona che vorreste essere entra in conflitto con la persona che i vostri genitori desideravano che foste e voi perciò state ancora cercando di comportarvi bene, “ da bravi bambini” e si può essere “bravi bambini” all’interno di una famiglia disfunzionale accettando il ruolo del “cattivo” o come in gergo psicologico di “capro espiatorio”!

Ma che cosa è un CONTRATTO in termini psicologici ?

Consiste in una sorta di accordo vincolante che concludiamo durante l’infanzia solo con noi stessi, però convinti che si tratti di un accordo tra noi e i nostri genitori.
Esso diventa un principio attivo e organizzativo che ci guida su come comportarci nella nostra famiglia d’origine e che, interiorizzato, continuerà, senza che noi ce ne accorgiamo, a guidarci anche nella vita adulta.

Quando noi facciamo un contratto interiore inconsciamente affidiamo a qualcun altro parte del nostro potere di autodeterminazione, se non addirittura tutto questo potere.

Al nostro prossimo incontro, vi abbraccio e vi aspetto. Buon 2011

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