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Il gioco d’azzardo /1

Il gioco d’azzardo è considerato come una vera e propria malattia, una "dipendenza senza droga", così viene definito dagli esperti, ma io non la definerei "senza droga" perché la droga è presente ovunque in forma di scommesse, di gratta e vinci, di lotto e superenalotto, videogiochi e quanto altro... Una droga accessibile a tutti che lo Stato elargisce a pieni mani. Pochi sono i centri specializzati per la cura da dipendenza da gioco e poche sono le informazioni in possesso. Lo Stato non ha interesse a dare informazioni o a creare Centri in ogni città di italia perché è il primo a guadagnarci  ed è anche il primo spacciatore.Molte persone raccontano le emozioni che accompagnano l’impulso a giocare in termini di una dimensione "altra", una dimensione di sogni e speranze che non ha niente a che fare con la realtà, ma che non interessa perché spesso la realtà non è quella che desideri vivere, perché noiosa, per la maggior parte del tempo prevedibile e quello che non lo è la maggior parte delle volte è legata a perdite, malattie, vecchiaia… e allora vorresti vivere qualcosa di magico e speciale che allontani le brutture della vita. Poi c’è sempre qualcuno che ce la fa a raggiungere la vincita e se c’è riuscito lui/lei ti chiedi perché non potrebbe capitare anche a te. E allora si continua a giocare e più si gioca e più ti carichi di adrenalina e se questa situazione si protrae nel tempo e negli anni sono convinta che possa portare a uno squilibrio neurofisiologico tale che alla fine è il nostro cervello a richiedere la sua dose quotidiana di eccitazione. E questo accade soprattutto quando la propria giornata è stata più "demoralizzante e stressante" di altre, allora si va a cercare la scorciatoia al malessere che ci attanaglia. (continua)

 Dott.ssa Anna Pace

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